Chef Luca Quattrocchi

5 de nov de 20212 min.

Lo Spritz - gli austriaci e il vino italiano

Tra la fine del '700 e gli inizi dell'800 soldati e commercianti dell'Impero Asburgico non riuscivano a sopportare l'elevata gradazione alcolica, de anche il sapore decisamente forte, del vino bianco friulano, e lo allungavano spruzzando dell'acqua gasata: da questa miscela nasce lo spritz.

La diffusione e la “ricetta originale”

Rimasta un'usanza tipica friulana per molti anni, dobbiamo attendere la fine della prima guerra mondiale, e precisamente il 1920, quando i fratelli Pilla, nella loro distilleria, inventarono il Select (un bitter molto simile al più famoso Campari) e lo sostituirono al vino per alleviare la sete di lavoratori e turisti: sapore molto più leggero, con un sentore agrumato e molto rinfrescante.

Dobbiamo però aspettare gli anni settanta perché venga ultimata la ricetta del vero spritz veneziano: 7,5cl di prosecco, 5cl di Select e 2,5cl di soda.

Talmente grande è stato l'esito che subito ditte come Campari e Barbieri hanno utilizzato i loro bitter, rispettivamente Campari e Aperol, per diffondere questo cocktail: lo Spritz è uno dei grandi protagonisti della “Milano da bere”, cioè della crescita economica degli anni 80 e 90 quando la Lombardia, sotto la guida del P.S.I., il partito socialista italiano, divenne una delle regioni più industrializzate del mondo.

Come sempre capita nel Bel Paese, ogni regione personalizza la ricetta di base sostituendo e/o aggiungendo ingredienti tipici, dallo spritz col fernet fino all'aggiunta di liquore di peperoncino, ottenendo così una marea di cocktails regionali: tutti tipici, tutti originali e tutti buonissimi.

Ormai diventato un cocktail tutto italiano, lo spritz dal 1986 viene inserito nei cocktail ufficiali dell'IBA (international bartenders association) e si diffonde in tutto il mondo occidentale come uno degli aperitivi più bevuti in assoluto. Buon aperitivo a tutti gli Italiani nel mondo.

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